venerdì 30 dicembre 2011

FRAGOLE CON PANNA.


FRAGOLE CON PANNA.                                                                                                  

(Anno 2000, due vampiri sono in casa, è giorno.)                                                                  

Spike - Lane, stai attento, da quella finestra entra uno spiraglio di luce. Ci potrebbe fare male, o addirittura disintegrarci.          
Lane - Hai ragione, è meglio che chiudo del tutto la tenda della finestra.  
(Si alza e chiude bene la tenda.) Spike, hai mai pensato ad andartene?                 
Spike - Bravo, allora apri quella tenda, maledizione quasi già non ci vedo più.                 
Lane - Stai tranquillo, ora chiudo la luce e uso le candele, staremo un poco meglio.          
Spike - Ed hai mai pensato a cosa pensa la gente sapendoci a casa sempre con le finestre chiuse?                                 
Lane - Ma cosa me ne importa a me! Pensiamo piuttosto alla pollastra.                          
Spike - Quella di ieri sera?     
Lane - Spero che si possa rincontrare quella della sera avanti, più paffutella, ove finalmente potremmo sfamare la nostra sete di sangue.                                                                     
Spike - Sarebbe ora, sono mesi che siamo all’asciutto.                
Lane  - Non lo dire, o apro la finestra.     
Spike  - No, non lo fare, resistiamo, e speriamo nella provvidenza. Non possiamo altro.                       
Lane - Anche tu, sempre con questo whiski, quanto ne hai bevuto oggi?                              
Spike - Solo mezza bottiglia, come al solito, l’altra mezza è per te.      
Lane  Ne bevo solo un bicchiere, se no, non vedo bene la pollastra come ieri, e ieri l’altro.       Spike  - Va bè’, ma che ore sono, quando usciamo?                  
Lane - C’è tempo, sta calando la sera, tra un paio d’ore, meglio tre.        
Spike - Aspettiamo.                                                                  
Lane - Inganniamo il tempo, giochiamo a dama.                           
Spike - Giochiamo.  (Giocano.)      
Lane - Avanti, muovi, tocca a te.       
Spike - Mosso.   
Lane - Gioca. Bravo, pedina, pedina, e tre mangiate.                       
Spike - Bravo.    
Lane - Grazie. Uno, due, tre, dama.       
Spike - Già hai vinto?                        
Lane - Scuole serali. Oh, a proposito, è buio.  
Spike Che ore sono?                               
Lane - Manca poco a mezzanotte, prepariamoci.           
Spike - Andiamo.                       
Lane - Sono quasi pronto, ricordati il cappello, e il mantello.        
Spike - E tu, lo metti?       
Lane - Per forza, se no, come rimorchiamo? E, una ai mezzi va bene lo stesso?                                
Spike - Andiamo.                           
Lane - Cammina piano, con passo gentile.                          
Spike - Prova tu prima.     
Lane - (Prova i passi.) Uffa, ecco, uno, due e tre. È facilissimo, prova.               
Spike - Provo, uno due, e tre. Come và?                        
Lane - Può andare, usciamo.    
(Escono nella notte. Il centro è abitato, poco distante c’è un piccolo bar gelateria che chiude a tarda notte.)                                                                                                             
Spike - Ci dia due due coppe di fragole al limone. E una bottiglia di whiski.                   
Gelataio - A ancora voi, e come và, sempre le vostre fragole.    
Lane - Infatti, molte grazie. Mangiamo.                  
(Mangiano fuori del bar, seduti, non è freddo.)                                                                      
Spike - Non passa nessuno.        
Lane - Neanche un ancella.              
Spike - Zitto. Eccone una. (Giunge una giovane.) Signorina.                   
1^ Ragazza - Mi dica?   
Spike  - Vuole un poco di fragole?                       
1^ Ragazza  - No, grazie. Poi non ho tempo, devo andare, mi aspettano.              
Spike  - Ma chì? Aspetti.                          
1^ Ragazza  - Non posso, grazie.    (Và via.)               
Spike  - Se n’è andata.    
Lane  - Certo, Vuole un po’ di fragole? E che una dice subito sì. La prossima volta devi dire, si accomodi, poi, gradisce qualcosa, poi, con piacere, eccetera, le voglio raccontare una cosa, e così via. Se no, scappano.        
Spike  - Non puoi farlo tu, non sono capace.     
Lane - Spetta a te, ma se non sei capace, proverò io. (Arriva un’altra ragazza.) 
Lane - Signorina, scusi, mi permetta, vuole gradire…                
2^ Ragazza - No, no, vado di fretta.   (Và via, la seconda ragazza.)   
Lane - Non è serata.                         
Spike - Ci rifaremo domani.              
Lane - Non pensiamoci è meglio. Ma la notte è lunga.        
Spike - Per noi, ma tra un’ora al massimo sarà deserto.                 
Lane - E allora, a domani. Aspettiamo un poco.       
Spike - Sì, ma piove sul bagnato, le occasioni vanno prese al volo.   
Lane - Vuole un poco di fragole? Ma dai Spike, è impossibile continuare con te, cambio vampiro.        
Spike - E dove lo trovi? Ah, ah, ah. (Ride.)     
Lane - Caro, Spike.                     
Spike - Rifacciamoci domani, provi tu, ma se và male poi non dire che mi bevo mezza bottiglia di whiski.                       
Lane - Chi si azzarda, ubriacati. Ma racconta, cosa ti ricordi?     
Spike - Il fuoco.     
Lane - E se resistiamo un altro mese vedremo la luce.               
Spike - Pare ce ne vogliano almeno tre.       
Lane - Siamo quasi a due.     
Spike  - Arriva il deserto.     
Lane - Che facciamo andiamo?               
Spike - Sì, ma passeggiamo, torniamo a casa dopo. Meglio che mordere una vecchia puttana e vomitare.                       
Lane - Andiamo, torniamo domani.                           
(Si avviano a casa facendo la strada più lunga.)                                                                    
Spike - Che bello deve essere il giorno.    Lane                                                                                                                                            
Se penso a tutti quei dannati che si alzano a mezzogiorno, mi fanno schifo.                   
Spike - Alcuni lavorano la notte.      
Lane - Perdonati.                                            
(Sono a casa, dormono. Quando si destano, si stirano, si lavano, poi giocano a dama e bevono, insieme, una bottiglia di whiski.)                                                                            
Spike - Si è fatta notte.   
Lane - E’ l’ora di uscire.     (Di nuovo dal gelataio.)            
Spike - Due fragole al limone, e una bottiglia di whiski.          
Gelataio- La solita. Ma prendete le fragole con panna, che è così buona.                                         
Lane  - Crede? Vuoi Spike?   
Spike - Proviamo.          
(Prendono le fragole con panna e siedono fuori al bar. Nel mentre passa una giovane.)   
Lane  - Tocca a me, tu zitto,
(Alla ragazza.) Signorina, mi permette una cosa, sia gentile.                    
3^ Ragazza - Mi dica?      
Lane  - Si accomodi, prenda fragole con panna con noi.       
3^ Ragazza  - Va bene, grazie. (Siede.)            
Lane - Visto? Ci porti un’altra coppa di fragole. (Mangiano insieme.)      
Spike - Finito? Buone Vero? Come si chiama?        
3^ Ragazza  - Marianna.    
Lane  - Spike, ho mal di stomaco.                      
Spike  - Comincio a sentirlo anch’io.      
Lane   - Allora, comincia.                     
(Spike si alza, si fa verso il collo della ragazza, ma si contrae dai dolori.)                           
Spike - Che mal di stomaco, non ce la faccio.      
Lane  - Anch’io, è la panna fredda maledetto gelataio.    
3^ Ragazza   - Come mai, cosa avete?     
Spike   - Niente, Lane la luce, la luce!      
Lane  - La vedo anch’io!      
3^ Ragazza  - Ma cosa avete, siete matti?         
Spike - La luce, la vedo, la vedo, ahh…     
Lane - La vedo, la vedo anche io…ahh…          
3^ ragazza  - Io vado via, siete troppo strani, scusate.
(Si alza e se ne và via per la sua strada.) Per davvero, ma che tipi strani                             
Spike  - Andiamo, maledetto.       
(Si alzano e fanno ritorno, per la strada dell’andata.)                                                              
Lane -  Andiamo, bastardo.   
Spike - Zitto, dannato, non farmi sentire.           
Lane - Condannato in  eterno.                         
Spike  - Continua, continua Lane. Senti chi parla.                  
Lane - Potessimo almeno far sentire a qualcuno il nostro dolore.             
Spike-  In questa notte buia e arida.                                         
Lane - Ci ascolti, qualcuno, maledetti. Ahii… che male allo stomaco.                                              Spike - Ti stà bene, vada per le fragole con panna.     
Lane  - Non potevo immaginare. (Una luce cala dall’alto.)                      
Spike - Cosa è, maledetto vampiro?                
Lane   - Mi sento più leggero…
(Due pipistrelli si staccano da loro, e loro svaniscono nella luce, e nel buio.)  

Musica proposta, di Franco Battiato,
Cuccurucucu,  No Time No Spice, Prospettiva Nevski.       


Fine.

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